Ci sono storie che a raccontarle troppo si consumano. Altre che si
rinforzano e fioriscono ogni volta. Quella del Pifferaio di Hamelin,
nata da una storia vera e narrata per otto secoli, è una di quelle che
diventano leggenda.
E cosa ci dice stavolta, di vecchio e di nuovo? Dice che il futuro arriva, di sicuro. Ma perché sia un buon futuro, ci vogliono poeti per dirlo, maestre per darlo, e bambini per farlo.
Bruno Tognolini prende la storia di Hamelin in staffetta dalla poetessa russa Marina Cvetaeva e la ricama con rime
d’ogni sorta: filastrocche, ottave, rap, tiritere, poesie; aggiunge
qualche
nuovo
personaggio,
come
la
figlia
del Borgomastro
che diventa Greta, la maestrina, la sola in paese che sappia
sognare; inventa
qualche
risvolto
finora
ignoto,
per
esempio
il
Borgomastro
che
vuol
convincere
il Pifferaio
a
suonare per lui; e porta il tutto a un bel finale thriller. E come finì? Chi
salvò i bambini di Hamelin? E perché non tornarono più nella loro
città?